ITALIANO
Ho visto per la prima volta la Rocca di Imola nel settembre del 1502, quando sono arrivato in città al seguito di Cesare Borgia, duca Valentino e signore della Romagna, per grazia di Dio e del suo esercito. Il duca aveva sconfitto l’intrepida Caterina Sforza e nel suo viaggio trionfante nei territori conquistati, mi ha voluto con sé come “Ingegnero e Architetto militare”: devo controllare tutte le città conquistate, verificarne le mura e le fortezze che hanno da resistere agli attacchi delle bombarde nemiche. E Cesare Borgia ne ha tanti di nemici!
Per attraversare tutti i territori conquistati, ho con me una lettera con cui il duca ordina ai suoi uomini Di dare a me, Leonardo di ser Piero da Vinci, architetto, ingegnere, scienziato, pittore e molte altre cose ancora “il passo libero da qualunque pubblico pagamento per sé, et li soi (…) et lassarli vedere, mesurare, et bene extimare quanto vorrà”.
Mi si aprono così porte di città fortificate, piazzaforti militari, rocche ed io vedo, misuro, disegno…
Per me “vedere e disegnare” sono la stessa cosa, per questo porto con me un taccuino da tasca nel quale annoto tutto ciò che vedo. Ma adesso passate il ponte sul fossato, entrate in questa fortezza che conosco pietra per pietra e vi racconto di ciò mi viene detto, di quanto conosco, vedo e faccio in questa città della Romagna.