La mappa di Imola
The map of Imola
ITALIANO
Quanto spesso vengo a guardare la città da qui, e mi perdo a contemplare il profilo della cattedrale di San Cassiano e dei tanti campanili che svettano sulle case!
Girando lo sguardo mi appare il profilo delle colline che incastonano Imola in un paesaggio naturale di grande dolcezza… e m’incanta!
Al Borgia, come ad ogni dominatore, interessa conoscere al meglio il luogo che ha conquistato e perciò mi ha chiesto di realizzare una pianta di Imola. Ho utilizzato il disegno tracciato anni prima dal mio predecessore Danesio Maineri che era molto chiaro ma io ho misurato di nuovo i quartieri e le strade perché il Duca voleva sapere con esattezza dove e come sarebbero passate le sue truppe; migliaia di soldati ammassati in città pronti ad attaccare le città vicine che bisogna far transitare, preparare gli accampamenti, conoscere strade e quartieri… è fondamentale. Per lui Imola è una piazzaforte militare da cui partire per le conquiste, di cui non è mai sazio e così ho scritto a fianco della mappa le distanze dalle città vicine. Nella mappa ho aggiunto una cosa che Maineri non aveva disegnato, il fiume Santerno e il suo percorso sinuoso.
L’aria, le nubi, il vento, le acque, tutto ciò che si muove ed è inafferrabile, scatena il mio bisogno di conoscere, perché come ho scritto “Il moto è causa di ogni vita”. Così, aria e acqua cioè quello che muta e si rinnova, più difficile da fissare in una forma, è ciò che voglio catturare più di ogni cosa. Del fiume Santerno ho disegnato il percorso e nei particolari del greto ho tracciato con la penna e l’acquerello, la sua storia, gli strati di pietre e di terra che raccontano la sua vita millenaria.
Anno 1502. È un rigido inverno e io lascio Imola per tornare a Firenze: il mio tempo in questa città e al servizio del Borgia, è terminato.
Voltandomi, l’ultima cosa che vedo è il profilo della Rocca Sforzesca che si perde nella bruma.
ENGLISH
I often come here to marvel at the city, and I lose myself contemplating the outline of the San Cassiano Cathedral and the many belltowers which tower over houses!
Looking around I can see the outline of the hills which place Imola in a sweet natural landscape… it’s enchanting!
Borgia, much like any conqueror, was interested in knowing the conquered area better and as such he asked me to draw a topographic map of Imola.
I used the drawings created years before by my predecessor Danesio Maineri, which were very clear, but I measured the neighbourhoods and the streets again because the Duke wanted to know exactly where and how his troops would be walking through the city;
Thousands of soldiers amassed in the city, ready to attack the nearby cities, which must transit its roads, camps have to be prepared, streets and neighbourhoods to be familiariased with… it’s pivotal. For Cesare Borgia, Imola is a military stronghold from which to depart for new conquests, of which he is never sated; therefore I wrote the distance of the nearby cities next to the map.
I added to the map something that Maineri didn’t draw, the river Santerno and its sinuous path. The air, clouds, wind, water, everything that moves but cannot be caught triggers my need of knowledge, because, as I wrote, “ the movement is the cause of any life”. Therefore air and water, what changes and renews, what is more difficult to affix in a shape, is what I want to capture more than anything.
Del fiume Santerno ho disegnato il percorso e nei particolari del greto ho tracciato con la penna e l’acquerello, la sua storia, gli strati di pietre e di terra che raccontano la sua vita millenaria.
Of the river Santerno I drew the path and in particular I outlined with pen and watercolours the pebbly riverbed, its history, the layers of stones and land which tell of its thousand-year-old life.
Year 1502. It’s a harsh winter and I leave Imola to return to Florence: my time in this city and at the service of the Borgia has come to an end.
Looking back, the last thing I see is the outline of the Sforzesco Stronghold, which is lost in the haze.